Mikael Blomkvist è un giornalista ostinato e idealista, Lisbeth Salander una giovane hacker asociale e introversa, Henrik Vanger un ricco industriale. i tre si incontreranno, collaborando a risolvere i loro destini, minacciati da un passato oscuro e rimosso.
Il regista Niels Arden Oplev mantiene la critica sociale delle pagine di Stieg Larsson, autore della trilogia "Millennium" e creatore di un’eroina “interrotta”. Le vittime principali sono le donne, i carnefici sono dei mostri che vanno eliminati senza sconti, indulgenze o garantismi. Il terrore si ritrova nel luogo sacro dell’immaginario europeo, la famiglia.
In "Uomini che odiano le donne" si ritrovano i temi dell'antisemitismo e del nazionalsocialismo, quello del maschilismo che sfocia in violenza sulle donne, quello del male nascosto dietro la "normalità" familiare, il tutto mescolato al retaggio dei traumi non pacificati della "socialdemocratica" Svezia. Insomma, un repertorio di orrori e desideri, di amore e follia, di gioia e crudeltà.