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PRIDE
Ogni lunedì dalle 21.15 PRIDE ciclo di film

Cielo per il ciclo “Pride” propone ogni lunedì in prima serata una rassegna dei primi quattro film diretti dall’ex enfant prodige del cinema canadese Xavier Dolan, un esploratore sensibile ed attento alle contraddizioni e alle problematiche relative alla diversità e alla sua accettazione, in un mondo irrazionalmente proiettato verso una normalità inesistente.

Il primo film in particolare, “Ho ucciso mia madre”, in onda su Cielo lunedì 07 giugno in prima visione assoluta, fu selezionato nel 2009 per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, dove vinse tre premi: Premio Art Cinéma, Premio SACD e Premio Regards Jeunes, ed è l’opera che a soli 19 anni lo ha consacrato enfant prodige del cinema francofono.

In questa prima opera ci sono già tutti i temi a lui cari: rapporti familiari, amicizia, amore senza confini di genere, la ricerca-scoperta della propria identità, racchiusi nel rapporto di amore e odio con la madre.

Il film, in parte autobiografico, mette in scena la lotta di Hubert per la propria indipendenza, un adolescente omosessuale interpretato da Dolan stesso che ha un rapporto conflittuale con la madre (Anne Dorval), dopo la separazione con il padre del ragazzo. Punto focale del film è la tensione che unisce madre e figlio, entrambi rinchiusi nel proprio egoismo creano una rappresentazione drammatica ed estremizzata del rapporto genitore e figlio, un rapporto in fieri, sempre alla ricerca di nuovi equilibri.

Nel 2011 è la volta di “Gli amori immaginari”, che Dolan scrive, dirige e interpreta e che Cielo propone in prima visione lunedì 14 giugno. Storia di amicizia e amore in un trio di ragazzi, ancora una volta siamo di fronte a passioni trattenute che finiscono per esplodere. Presentato nella sezione “Un Certain Regard” della 63° edizione del Festival di Cannes il regista mette in scena un triangolo amoroso che affonda le sue radici nella Novelle Vague, muovendosi agilmente tra i toni del melodramma e quello della commedia. “Gli amori immaginari” appare come la pellicola più leggera del regista canadese anche se nasconde una profonda riflessione sulla percezione dell’amore da parte degli stessi innamorati, inclini a fantasticare su ciò che non ha riscontro nella realtà.

Il lunedì successivo Cielo propone “Laurence Anyways e il desiderio di una donna...”, pellicola del 2012 in prima visione che ha partecipato al Festival di Cannes 2012 nella sezione Un Certain Regard e ha vinto la Queer Palm ed il premio miglior attrice (Suzanne Clément). Il giovane regista racconta la parabola emotiva di un trentenne che nel 1989 decide di diventare donna affrontando lo scontro con la sua famiglia e con la società. “Laurence Anyways” esprime il segreto di una vita piena: poter essere sé stessi liberandosi dalla sovrastruttura delle categorie per arrivare a mostrare quell’essenza che rende insostituibili le persone che amiamo. Film intenso e bellissimo che rappresenta il coraggio di uscire dagli schemi, alla ricerca della propria dimensione ideale.

L’omofobia è di nuovo al centro di “Tom à la ferme” (2013), quarto film del giovane cineasta che Cielo propone lunedì 28 giugno in prima visione. Con questa pellicola il regista descrive un amore drammatico, l’angoscia che oltrepassa la relazione tra Guillaume e Tom e diventa universale.

In questo adattamento dell’omonima pièce di Michel Marc Bouchard il protagonista, Tom, un giovane pubblicitario, arriva in piena campagna per partecipare al funerale del suo compagno Guillaume, deceduto in un incidente stradale, per scoprire che nessuno conosce la sua vera identità e la sua relazione con il defunto. Finirà vittima delle angherie del fratello maggiore di quest’ultimo, Francis, che gli imporrà un macabro gioco per proteggere la madre, inconsapevole dell’omosessualità del figlio morto, e l’onore della famiglia.

Tra i due si instaura un gioco di specchi che proietta immagini in diverse direzioni, da una parte c’è la necessità di proiettare messaggi accettabili alla comunità contadina, dall’altra ci sono i ricordi che ognuno di loro vorrebbe custodire e divulgare, Tom quello del suo amore per Guillaume, Francis quello di un fratello eterosessuale. Il regista mette in scena una famiglia che non esiste, è solo un nucleo deviato che di quella mantiene la parvenza.

L’appuntamento con “Pride” continua in seconda serata con una rassegna di documentari in prima visione assoluta che esplorano le declinazioni del gender in tutti i suoi aspetti.

 

Lunedì 28 giugno dalle 21.15

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